Entriamo in carcere per la prima volta_per un nuovo ciclo di "Liberamente", progetto dedicato alla presentazione dell'opera lirica nella struttura penitenziaria di Montacuto_in un caldo mattino di Settembre.
Il 15 Settembre.
Un tempo, coincideva con l'inizio della scuola. E anche per noi, quest'oggi, è un primo giorno di scuola. La scuola dell'incontro: l'incontro tra le anime chiuse dentro e la cultura musicale che di fuori si diffonde_o prova a farlo.
Il manipolo è piccolo, come per le più grandiosi imprese: c'è il prof. Grassini e il suo così garbato e illuminante modo di spiegar le cose, anche delle più complesse.
C'è il silenzioso e attento Michele che lo accompagna e guarda sicuro ogni angolo, ogni volto: è la seconda volta che il prof. fa le sue lezioni in carcere, è quindi la seconda volta che Michele entra nel penitenziario.
Poi ci sono io: che devo fare un pò gli onori di casa, seguire tutto il processo di questi mesi di lavoro con i carcerati, capire le loro esigenze e adattarle alla burocrazia della detenzione.
Sinceramente abbiamo trovato una burocrazia sorridente, fatta di persone precise ma cordiali: abbiamo saputo rispettare i limiti e lavorare dentro il carcere non è per ora troppo complesso o troppo limitativo.
Oggi la lezione è semplice, ce la giochiamo sulla storia, sull'ascolto di brani da opere diverse: il Prof ha scelto, ponderando, brani celebri e di facile ascolto, con altri più tosti, il cui ascolto potrebbe essere più ostico: ma l'equilibrio, il suo modo..conquistano tutti.
Passiamo dall' ORFEO di Monteverdi al BARBIERE DI SIVIGLIA di Rossini, senza incontrare uno sbadiglio, uno sguardo storto.
La nostra platea è formata da DUE gruppi: tipologie diverse di reato, di permanenza, tipologie diverse di persone. Due gruppi da trattare separatamente che non si incontreranno mai in questi mesi. Un lavoro doppio, sulla carta speculare, ma che in verità traccia la linea di due laboratori distinti che speriamo sul palco si possano incontrare.
L'entrata del primo gruppo è dolce, composta perchè un percorso separa la sala con le sedie disposte a platea e la porta d'ingresso: abbiamo modo a vicenda di studiarci, di adattarci gli uni agli altri.Noi siamo in ordine sparso disposti vicino alla cattedra: ma diamo l'idea di non essere professori barbosi e cattivi.
Subito è una cascata di strette di mano e sorrisi, ringraziamenti e "piacere" che ci danno il calore dello spazio e dei suoi abitanti.
Il primo gruppo è piccolo, è attento in silenzio con gli occhi fissi sul prof, su di noi, sull'impianto audio che ci servirà per ascoltare i brani commentati...
Loro sono anche detti AS, sono quelli che lì dentro ci staranno per un sacco di tempo, per sempre: molti non sono giovanissimi, tutti molto distinti e pacati, lo sguardo non vaga mai, l'attenzione è totalizzante.
La lezione del prof li coinvolge fino in fondo: loro ascoltano della Accademia dei Bardi e dei virtuosismi, del fenomeno dei castrati come del verismo sempre con il silenzio di chi si sta gustando il momento e il perchè e il per come dell'esser lì: li abbiamo ringraziati per averci accolto nel loro tempo libero..ci rispondono con sorrisi e sguardi intensi che danno di questo gruppo l'idea che assaporeranno ogni istante della lezione, delle note, delle voci.
Con CAVALLERIA RUSTICANA c'è stato un momento ilare, un momento particolare: il testo in siciliano era compreso tranquillamente senza lettura della trascrizione, molti moltissimi si scopre sono siciliani..e il Prof. "accidenti proprio una bella comunità di siciliani qua in carcere"...delizia della natura spontanea e mai maliziosa del Prof Grassini.
Finiamo l'incontro con altre strette di mano, con "l'arrivederci..A DOMANI" che li rincuora...Vorrebbero la copia del CD che abbiamo portato: per noi è giusto, è normale, è sacrosanto...ecco che poi incontriamo la burocrazia (l'unico momento)..."copie di un cd masterizzato non possono essere introdotte in carcere"...spieghiamo che è una selezione di brani, inevitabilmente creata adhoc per oggi, che i brani non sono tutelati..."domani, ne parliamo domani"..una soluzione la troviamo..non abbiamo dubbi :)
il gruppo se ne va; il prof si siede e riattiva le batterie di scorta per la lezione gemella appena conclusa..
dalla porta emerge una simpatica faccia.."sei il primo..ben arrivato" dico io
"Beh non poteva essere diverso..sono superman" e ci mostra fiero la maglietta blu, la S gialla: ridiamo e scopriamo che si chiama Antonio è di Bari..e ci da l'idea che ci racconterà molto di lui nei mesi..
il gruppo, dei detenuti comuni arriva alla spicciolata: sono di più, più variegati nei tipi e nei modi..c'è superman ma c'è anche il ragazzo timido, c'è Lupo con un gran bisogno di fumare..
Il prof ricomincia: tutto uguale, tutto diverso...il gruppo è partecipativo ma non disturba, ha bisogno di muoversi, di alzarsi..ma non ci crea alcun problema..tutti assolutamente ci ascoltano...
Ma la cosa più emozionante è vederli e sentirli..ASCOLTARE: si muovono, battono il tempo con tutto il corpo..ridono e gracchiano dietro alle parti che sembrano riconoscere...leggono i fogli che abbiamo dato loro e..si mettono a cantare....troviamo in Vincenzo_campano evidentemente_la voce di un baritono che ha fumato troppe sigarette...in un altro il desiderio di sentire brani napoletani...
ma tutti cantano "VA PENSIERO" anche il ragazzo straniero. anche Orlando dallo sguardo basso.
su HABANERA qualcuno sorride sotto i baffi e probabilmente pensa alla propria di CARMEN...
siamo alla fine di nuovo..l'ora e trenta a loro dedicata è finita: di nuovo arrivederci, di nuovo mani...sorrisi sdentati aspettano di vederci domani
Domani incontreranno l'opera su cui lavoreranno IL DON GIOVANNI (uno è entusiasta perchè è Mozart.."che era uno che la musica la sapeva alla grande")..Don Giovanni: uno che forse con il pentimento non aveva molta dimestichezza. Ma questo sarà lavoro per altre giornate...
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